Cosa ho fatto


Davide Bertone è un attore teatrale versatile e incisivo, protagonista di numerose produzioni legate al progetto WiShakespeare, in cui ha saputo spaziare con efficacia tra registri drammatici, comici e grotteschi. Ha partecipato allo spettacolo Volgarmente Detto (2024), andato in scena nella suggestiva cornice della Corte di San Tomè durante il festival “Antico Lemine”, distinguendosi per l’interpretazione di un personaggio satirico che ha incarnato lo spirito crudo e provocatorio della letteratura medievale. In scena ha dato corpo e voce a un linguaggio volgare e potente, capace di mescolare comicità e denuncia sociale in uno stile diretto e irriverente.

Nel dramma Romeo e Giulietta, Davide ha ricoperto il ruolo di Tebaldo, cugino di Giulietta e figura chiave nel conflitto tra Montecchi e Capuleti. Il suo Tebaldo è stato tratteggiato come un uomo dominato dall’onore e dall’odio, un guerriero tragico travolto dalle dinamiche violente della propria famiglia. Davide ha restituito al personaggio una complessità drammatica, trasformandolo da semplice antagonista in una figura profondamente umana, vittima di un sistema che premia la forza e rifiuta la mediazione. La sua interpretazione, fisicamente intensa e teatralmente rigorosa, ha valorizzato il contrasto tra la ferocia del personaggio e la sua fragilità nascosta.

In Falstaff in Re Minore, ha vestito i panni di personaggi popolari e grotteschi, figure di contorno che hanno arricchito lo spettacolo con dinamismo e colore. Attraverso un lavoro attoriale di improvvisazione e caratterizzazione, Davide ha dato voce all’umanità marginale e pittoresca che gravita attorno a Falstaff, contribuendo a creare un’atmosfera tragicomica densa di significato.

La carriera teatrale di Davide Bertone si contraddistingue per l’energia scenica, la precisione interpretativa e la capacità di fondere rigore e spontaneità. Ogni suo ruolo è affrontato come un’occasione di esplorazione linguistica e umana, in linea con la filosofia del teatro che non si limita a rappresentare, ma che vuole interrogare, emozionare e trasformare.